I fumi del viaggio oltre la vita


Kathmandu, Gisella sorseggia un honey  ginger lemon, una pinta di acqua bollente impreziosita di limone, miele e zenzero...tipica bevanda nepalese così come in India. Io invece, un banalissimo caffè impreziosito da un sigaro mentre, nonostante la stanchezza del viaggio, mi appresto a lasciare traccia delle emozioni del primo giorno di vacanza su questo blog.
Molte ore di viaggio in aereo non ci hanno tolto la voglia di fonderci, appena arrivati, nella vita convulsa di questa città da 2 milioni di abitanti bipedi. Ovviamente escludo dal conteggio gli animali semi eretti come le scimmie e i quadrupedi come le vacche che, come se non fosse già abbastanza caotico di suo, aiutano a rendere il traffico un disordinato movimento di anime.
Scendiamo dall'aereo che da Doha ci ha condotti sino qui verso le otto del mattino e come primo obiettivo abbiamo il ritiro della moto che ci condurrà lungo le strade tortuose di questo angolo di mondo.
Ci rechiamo verso l'indirizzo dove, il nostro contatto, ha la sua azienda di noleggio moto.
Ecco......come prima cosa, per chi ama viaggiare e conoscere posti nuovi, dimentichiamoci di ciò che la nostra mente, grazie ai nostri occhi, si aspetta di vedere....
Azienda.....negozio.....vetrine....una officina..... Questo è ciò che mi aspetterei se non avessi già metabolizzato in altri viaggi la differente cultura ed il differente approccio di altre popolazioni.
Seguendo la traccia del navigatore, giriamo a destra e ci infiliamo in un vicolo lurido, sterrato, stretto e senza uscita.
Alla fine di questo, una porta che da su un locale, altrettanto lercio, con pavimento in terra battuta sporca di olio motore.
La moto è lì ......ci aspetta....pronta a essere condotta dai nuovi proprietari per due due settimane.
La procedura è veloce....compilo un modulo in duplice copia contenente i miei dati, una copia resta al titolare è una a me. Il mio passaporto viene sequestrato e riposto in una cassetta di metallo come quella dove mia nonna riponeva i biscotti.
Pongo la domanda.... 
Mah, quindi io resterò senza passaporto per l'intero viaggio ?
Certo che sì, mi risponde il mio amico....rassicurandomi che in Nepal basta la copia del modulo compilato poco prima.
Non è la prima volta che ci troviamo in questa situazione, ci accadde anche in Ecuador, e non è il massimo ma, che vuoi fare ? Così è !
Quindi ritiriamo Himma e sfidando il traffico multicolor e multifantasy delle strade, dove ricordo che in teoria si viaggia a sinistra come in Inghilterra, in pratica si viaggia dove c'è spazio, raggiungiamo l'hotel.
Da lì partiamo alla scoperta di due dei luoghi più rappresentativi di Kathmandu, lo stupa più grande dell'Asia dal nome Boudha e il tempio Indù Pashupati.
Lo stupa, a migliaia ne trovi in Nepal così come in India, è una costruzione sacra di religione Buddista.
Una costruzione che rappresenta i simboli principali della vita: la terra, l'acqua ed il fuoco.
Attorno ad esso centinaia di persone in preghiera percorrono, rigorosamente in senso orario il periplo della struttura.
Ci uniamo alle persone che pregando, camminano lungo le mura dello stupa facendo ruotare le ruote sacre.
Il cielo si riempie di fumi che provengono da un luogo non lontano.
Ci indirizziamo verso il Pashupati, un tempio indù che in Nepal ha lo stesso valore del più famoso Varanasi in India.
Si trova sulle rive di un fiume sacro per gli induisti, un rigolo di acqua putrida dove fra immondizia varia, scimmie sulla riva, plastica in ogni dove, sguazzano liberi e felici serpenti d'acqua mentre, i bambini in quell'acqua, ci giocano.
Sulla riva opposta alla nostra, a ridosso del tempio, decine di bracieri rilasciano fumi tetri verso il cielo.
Gruppi di uomini e donne, posti vicino ai bracieri danzano secondo un rituale Indù immergendosi in quei fumi acri.
Dentro le fiamme, posto sui tronchi di legno, giace il loro caro o la loro cara in quel l'ultimo atto della vita terrestre prima che le fiamme restituiscano il corpo al cielo in forma di nuvola nera.
Ciò che resta.....verrà gettato nel fiume per buona pace del serpente.
Un misto di tristezza e curiosità ci colpisce.
Noi che solo poche ore prima eravamo nel mondo di coloro che hanno usanze differenti, seduti ora su un muretto a pochi metri dal fuoco il quale inghiotte un corpo che fino a qualche ora prima era pieno di vita, ora null'altro è se non un involucro vuoto che non ha più senso esista.
Già immagino chi, leggendo queste righe o guardando le foto sotto giudicherà queste gesta in forma negativa.
Ma non scordiamoci mai che la verità è riposta nel pensiero di chi crede in essa, qualsiasi essa sia.
Le tue origini, inevitabilmente, creano in te il solco di questa verità, che sia essa cattolica, buddista, Induista o altro.
La naturalezza con la quale i parenti accettavano, seppure con la tristezza negli occhi, la dipartita del loro caro mi ha fatto pensare.
Pensare a quanto a volte si sia convinti di essere il padrone di questo mondo e di questa vita.
Piuttosto dovremo cominciare a comprendere che siamo comparse di un teatro meraviglioso che è il mondo, destinati e creati unicamente per custodirlo e lasciarlo ad altre comparse, possibilmente, migliore.
La vita come un attimo, più o meno lungo ma un attimo.
La vita come un qualcosa da assaporare ogni secondo come fosse l'ultimo.
La vita come un viaggio.....perché poi alla fine questo è !
Sta a noi decidere se renderlo denso di immagini, cercando di tramutare i sogni in ricordi.
Sta a noi comprendere quanto siamo piccoli e deboli, se solo la forza di un piccolo,braciere può trasformare il nostro ego in una piccola, insignificante nube nera che, con un soffio di brezza nepalese si dissolve.

Kathmandu, giorno di Pasqua per i cristiani, giorno di vita terrena e vita eterna per quel corpo posto braciere.
Domani si parte, domani sarà moto, sarà viaggio quindi.....sarà vita !








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